Negli ultimi decenni, l’aumento esponenziale della potenza di calcolo e di connettività ha portato a una profonda trasformazione digitale in tutti gli ambiti. Tutto ciò ha ampliato i punti di accesso per gli attacchi informatici, moltiplicando le cyber minacce per le persone, le aziende e le istituzioni.
Per far fronte a questa sfida in costante evoluzione, gli esperti di sicurezza informatica hanno dovuto aggiornare costantemente le strategie difensive. Una tecnica che si è rivelata particolarmente efficace è il sandboxing, cioè l’esecuzione di determinati processi o applicazioni all’interno di ambienti completamente isolati dal resto del sistema.
Il sandboxing è nato dall’esigenza dei programmatori di creare spazi virtuali protetti per testare il codice senza rischi. Con il tempo, questa logica è stata adottata anche in ambito di sicurezza informatica, dove ha rivoluzionato l’approccio all’analisi delle minacce.
In questo articolo vediamo la storia del sandboxing, cos’è, a cosa serve, quali sono le tecniche e i vantaggi del suo utilizzo.
Storia del sandboxing
Quando i computer sono diventati mainstream, gli sviluppatori hanno dovuto affrontare il problema di “come creare un ambiente isolato per testare il codice senza rischiare di danneggiare il sistema”. La risposta è stata creare uno spazio sicuro chiamato sandbox, un ambiente limitato per eseguire codice non sicuro, dove poter far “detonare” eseguibili senza compromettere l’ambiente di produzione.
Questo approccio funzionava bene e quindi è stato esteso alla sicurezza informatica, dove software potenzialmente dannosi o non sicuri potevano essere eseguiti in sicurezza senza compromettere i sistemi operativi in produzione. Isolando il codice potenzialmente non sicuro in un ambiente virtuale controllato, il sandboxing permetteva ai ricercatori di effettuare analisi dinamiche e rilevare modelli comportamentali di malware potenzialmente dannosi.
In ambito di ricerca sulla sicurezza, i sistemi sandbox sono utilizzati principalmente per la “detonazione automatica” di malware e per rilevare malware sconosciuti tramite l’analisi dell’intero ciclo d’attacco e il rilevamento dei modelli comportamentali.
Cos’è il sandboxing in cybersecurity
L’obiettivo delsandboxing è limitare o contenere le operazioni che il codice in esecuzione può compiere, in modo da prevenire qualsiasi azione dannosa come la modifica di file critici, l’accesso a risorse sensibili o l’invio non autorizzato di dati.
Ciò avviene utilizzando un ambiente protetto e isolato che consente di osservare, analizzare, rilevare e bloccare tutto ciò che può essere dannoso nell’ambito del ciclo di risposta agli incidenti nel security operation center.
Mediante l’utilizzo di un sandbox, è possibile condurre un’analisi avanzata dei malware facendo girare i file sospetti in un ambiente chiuso che simula il sistema operativo dell’utente finale. Il vantaggio chiave del sandboxing è osservare il comportamento di file eseguibili, script o documenti dannosi e consentire così di rilevare malware completamente nuovi e sconosciuti.
A cosa serve il sandboxing
Il sandboxing ha assunto un ruolo fondamentale nella sicurezza informatica a causa della crescente presenza di malware evoluti e attacchi avanzati. Viene utilizzato principalmente per:
- Detonare software sospetti in modo sicuro e analizzarne il comportamento;
- Isolare processi per mitigare exploit di vulnerabilità;
- Ricerca di minacce per comprendere le caratteristiche dei malware emergenti;
- Proteggere dispositivi IoT isolando le applicazioni e limitando l’accesso ai dati sensibili.
Il sandboxing garantisce un ulteriore livello di difesa e protezione da minacce sconosciute come zero-day.
Tecniche di sandboxing
Esistono tecniche a livello di sistema operativo come virtual machine, container ed emulazione, e tecniche a livello di applicazione come software wrapper e sandbox per browser.
Ecco un approfondimento sulle tecniche di sandboxing:
Livello di sistema operativo
Virtual machine
Le virtual machine (VM) emulano l’hardware per eseguire istanze multiple di un sistema operativo. Forniscono un elevato livello di isolamento tra host e guest, permettendo di eseguire software non sicuri o creare ambienti separati per diversi compiti.
Container
I container rappresentano una virtualizzazione leggera che condivide il kernel dell’OS host, ma isola l’applicazione e le sue dipendenze. Questo approccio offre un utilizzo più efficiente delle risorse rispetto alle VM pur mantenendo un elevato isolamento.
Emulazione
Una sandbox basata sull’emulazione è un ambiente virtuale dove software o sistemi possono essere emulati per test, detonazione o analisi di sicurezza. Questi sandbox creano un ambiente isolato per software e sistemi, schermandoli dall’OS host e da altre applicazioni per minimizzare danni o interferenze. Implementano misure di sicurezza per detonare i malware e prevenirne eventuali attività malevole con prestazioni elevate e tempi di risposta bassi.
Livello di applicazione
Software Wrapper
I software Wrapper agiscono come layer di protezione attorno a un’applicazione, limitandone i privilegi e controllando l’accesso alle risorse di sistema. Utili per limitare app potenzialmente dannose pur consentendone il funzionamento.
Sandbox per browser
I moderni browser usano tecniche di sandboxing per isolare il contenuto web dal sistema utente, proteggendo i dati da siti o script dannosi che potrebbero sfruttare vulnerabilità del browser o del sistema operativo.
Vantaggi del sandboxing
Il sandboxing fornisce numerosi vantaggi in termini di sicurezza, proteggendo da minacce note e sconosciute.
Maggiore sicurezza
Il sandboxing aggiunge un ulteriore livello di difesa, consentendo di rilevare e isolare malware/software dannosi. Eseguendo il codice sospetto in ambienti sandbox protetti, vengono ridotti i rischi di violazioni e mantenuti i dati al sicuro.
Protezione da minacce sconosciute
È un metodo affidabile per prevenire minacce emergenti o malware avanzati che eludono i normali metodi di rilevamento. Tramite detonazione controllata in sandbox, le aziende sono protette da attacchi zero-day.
Migliore intelligence di threat hunting
I sandbox testing forniscono informazioni fondamentali per definire un profilo delle minacce, utile per la prevenzione di futuri rischi analoghi.
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